Prevenzione dello stress lavoro-correlato, formazione obbligatoria e whistleblowing: la tutela integrata della salute nei luoghi di lavoro


La prevenzione dello stress nei contesti lavorativi richiede oggi un cambiamento culturale profondo. Non si tratta più di considerare la “resistenza individuale” come qualità auspicabile del lavoratore, ma di adottare un nuovo modello fondato sulla responsabilità collettiva e sull’adeguatezza strutturale dell’organizzazione aziendale, così come delineato dall’art. 2087 c.c. e dalle più recenti disposizioni in materia di sicurezza e benessere lavorativo.

In questo contributo pubblicato su LPO (Lavoro e Previdenza Oggi) si analizza l’evoluzione normativa e giurisprudenziale che riguarda:

– La valutazione dei rischi psicosociali nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR);
– La formazione obbligatoria prevista dall’Accordo Stato-Regioni del 2025;
– L’applicazione strategica del whistleblowing (D.lgs. 24/2023) come presidio di prevenzione nei luoghi di lavoro.

Viene inoltre esaminata la recente proposta di legge n. 1407/2025 sulla partecipazione dei lavoratori alle scelte organizzative, quale strumento per rafforzare la democrazia industriale e contrastare le disfunzioni che generano ambienti tossici e stressogeni.